lunedì 15 novembre 2010

La sconfitta brucia

Come ho già scritto e riscritto, ho fatto un colloquio per una grossa azienda e per un posto che sarebbe un bel balzo in avanti per la mia carriera.
Ovviamente non mi hanno fatto sapere più nulla, sono passati quasi due mesi e tutto tace.
Premetto che mi avevano assicurato che mi avrebbero dato un feedback sia per l'esito positivo sia per l'esito negativo.
Ho chiamato due volte, ho chiesto, ma nulla.

Mi sono fatta tremila paranoie, ho analizzato qualsiasi loro mossa sul web, curato gli annunci, l'attività della pagina facebook, l'attività su twitter del direttore mkgt, per cercare di carpire qualche sviluppo.
Ho iniziato a smacchinare su strane congiuture temporali, che hanno impedito a queste persone di chiamarmi, sono andata a letto sognando la tanto attesa telefonata, dicendomi che se pensavo positivo sarebbero arrivati degli impulsi positivi anche a loro.
Roba da esaurita.

Poi ieri, parlando con il mio Morus - che non mi sopporta piùsu questa storia - mi ha detto queste parole: "Franci, devi imparare ad arrivare seconda, che non puoi sempre ottenere quello che vuoi. Ti sei venduta male al colloquio, gli hai fatto capire che brami per quel lavoro e che hai bisogno di loro e ti hanno trattatata come ti sei venduta, senza rispetto".

E ha ragione.
Avevo talmente voglia di fare bella figura, di far vedere che sono capace, che ho perso di vista la giusta via. Mi sono smarrita a metà strada, quando mi hanno vista impaurita e un po' indecisa.
Ho perso nel momento in cui hanno pensato che li avrei aspettati.

Le sconfitte bruciano, ancora di più quando sono soltanto causate dalla propria ingenuità.
Io sono perfetta per quel lavoro, ma non l'ho dimostrato nel giusto modo.

Ora devo chiudere questo capitolo e non pensarci più, andare avanti e sperare di trovare un'altra opportunità.

5 commenti:

  1. guarda, te lo dico con il cuore, non te la menare. davvero. perchè sennò va a finire che al prossimo colloquio sei talmente in para, che non ce la fai neanche la prossima volta. non è detto che il colloquio è andato male: ci sono mille ragioni indipendenti dalla tua professionalità per cui potrebbero averti scartato. magari hanno assunto l'amico di o il nipote di. oppure hanno preferito un uomo, perchè tu sei in età fertile. o qualcuno cassaintegrato o in mobilità per risparmiarsi qualche contributo. o semplicemente hanno preferito un'altra candidata, e magari hanno anche fatto una pessima scelta. non lo puoi sapere. prendila come viene e un grande in bocca al lupo per la prossima volta.

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  2. Quel che è fatto è fato. Si, con una "t" sola.
    Doveva andare così, chiudi la porta, apri il portone.

    Ti abbraccio

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  3. @polly: grazie mille per le belle parole.
    Il problema è che sono andata troppo carica: di aspettative, di competenze, di voglia di fare che sono scaduta nel banale.ù
    Dagli errori s'impara, brucia di più perchè è una condizione nella quale mi ci sono infilata da sola.
    Il troppo stroppia, sempre.

    A quanto ne so oggi non hanno ancora deciso, ma meglio che mi tolga questa idea.
    Non mi hanno presa, punto.
    e devo togliermi qualsiasi paranoia, altrimenti fallisco di nuovo, hai ragione.

    @calzino: grazie per le belle parole.
    La devo chiudere, se no vivo con la paranoia attaccata come una carogna.
    pensavo che fosse un'azienda seria, invece mi sono sbagliata.
    non sanno cosa di perdono, davvero.

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  4. convengo con polly.... non è detto che ti sei venduta male... a volte semplicemente per quel colloquio si è presentata una persona che era più tagliata di te.... nel senso che magari aveva più esperienza di te in quel campo.... e qualsiasi cosa tu avresti potuto fare le cose non sarebbero cambiate

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  5. @bussola: tutto sta se volevano una persona con già esperienza nella moda io sono tagliata fuori, ma già dal cv si vedeva che non ho competenze in quel settore.

    Se volevano una creativa, sveglia, precisa, intelligente e acuta, quella sono io.
    Non voglio sembrare presuntuosa, ma nel mio lavoro me la cavo bene.

    adesso incrocio le dita per un'altra cosa!

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