venerdì 14 maggio 2010

Fino a che punto bisogna correre dietro ad un amico?



Mi sono posta questa domanda milioni di volte.
E la risposta non l'ho ancora trovata.

Le amicizie, quelle vere intendo, richiedono fatica, impegno, costanza, tolleranza e comprensione. Ma fino a che limite?

Come tutti l'ho preso sonoramente nel didietro svariate volte, sono batoste che ti fanno stare male ma contemporaneamente ti fanno crescere, ti aiutano a valutare meglio su chi investire tempo e fatica.

Io ho un'amica, anzi UNA SOLA MIGLIORE AMICA, una persona dolce e comprensiva, con la quale ho condiviso tante cose. Una persona che mi ha aiutata nei momenti di difficoltà, che mi ha cazziata quando me lo meritavo e che mi ha consolata quando ero triste. Lo stesso ho fatto io, le sono stata accanato con pazienza e tenacia nel gestire i complicati rapporti con sua madre, il suo matrimonio e poi la separazione, la depressione profonda in cui è caduta, gli N fidanzati o presunti tale che si sono avvicendati al suo fianco dopo la fine del matrimonio, la sorella teppista e la morte del nonno.

Ora è dentro di nuovo ad un buco nero, fatto di tristezza e angoscia, insicurezza e solitudine. Io la vorrei aiutare ma non so come fare.

Non si fa trovare, ci mettiamo d'accordo per vederci diventa irreperibile, le scrivo e non mi risponde.
Io non so cosa fare, non so se ce la faccio ad affrontare un'altra valle di lacrime come la sua separazione e non voglio neanche rincorrerla per consolarla, per farla sfogare.

Un po' sono egoista, nel senso che io sto vivendo un bel momento - ho appena preso casa con il morus e sono presa tra la ristrutturazione e la scelta dei mobili - quindi il tempo libero che mi rimane tra lavoro e lavori alla casetta nuova è proprio poco.
E non lo vorrei passare ad ascoltare una persona che è sempre infelice e che, nell'ultimo periodo, si fa sentire ben poco se non per i suoi problemi.

Ecco, l'ho detto.
Sono egoista e mi sento una pessima amica e una brutta persona.

3 commenti:

  1. anch'io mi sono trovata nella tua stessa situazione. vuoi sapere che ho fatto? sono stata egoista. mi sono resa irreperibile e quando mi chiamava cercavo quasi sempre scuse.
    però devo dire anche che ho vissuto il contrario, cioè un periodo in cui chiedevo continuamente a qualcuno di ascoltarmi perchè stavo male. Poi ho capito da sola che non era il caso di ammorbare la gente con le mie paranoie e ho smesso.
    quello che posso dirti è di starle vicino ma di farle capire che non è salutare nè per lei nè per te o altri che le stanno vicino ridursi ad uno stato pietoso ripiegandosi su se stesse.

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  2. grazie del consiglio. ;-)
    stasera forse ci vediamo, ma insieme al mio morus - anche suo carissimo amico - a bere una birra. Penso che così sia fattibile.

    L'ho sentita su e questo mi rincuora.

    La cosa che mi manca di più è stare con lei, ridere, fumarci una sigaretta e gustarci uno dei nostri pranzettini del sabato. Alla fine adesso ci vediamo solo per le cose tristi e per consolarci, non è bello.

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  3. Se non hai ancora trovato la risposta forse la domanda è sbagliata. Che senso ha correre dietro a un amico? Che amico sarebbe uno che ti fa correre? Le amicizie vere secondo me non richiedono nessuna fatica, nessun impegno e tanto meno tolleranza. La bellezza dell'amicizia sta proprio nella totale libertà reciproca di essere se stessi, di andare e venire senza dover spiegare, senza gelosie, possessività e desiderio di dominare, cosa che nemmeno nell'amore esiste [ma che peccato!]. Non si fa trovare? Vuol dire che ha bisogno di stare sola. Quando starà bene sarà lei stessa a cercarti. Mi pare che ti stia dicendo di continuare a vivere il tuo bel momento, di dimenticarti di lei che al momento per legge naturale ti succhierebbe nel suo buco nero. Infatti non vuole nemmeno che tu l'ascolti. Sii egoista, se così ti piace chiamarti, ma io preferisco chiamarlo self-preservation, non so nemmeno come si dice in italiano. . . sano egoismo? Enjoy your moment!

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