venerdì 4 giugno 2010

Alle prese con l'emancipazione femminile


Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia di stampo tradizionale nel rispetto dei sentimenti e della fedeltà, ma molto aperta e disponibile verso tutto ciò che è diverso.

I miei genitori mi hanno sempre lasciata libera di decidere in autonomia, mi hanno sempre consigliata al meglio senza impormi nulla. Ho scelto liberamente di andare agli scout, di smettere di frequentare a 15 anni l'oratorio, ho scelto la scuola superiore e l'università. Mi hanno sempre sostenuta e consigliata, senza farmi pesare le loro aspettative, senza obbligarmi a vivere una vita che non era la mia, ma ciò che avrebbero voluto essere loro due.

Il mio ego è sempre stato nutrito, coltivato, sono cresciuta con la consapevoelzza di essere abbastanza sveglia e in gamba, di potermela cavare da sola e di essere una giovane donna emancipata e forte. Anche la scelta del lavoro, mi occupo di comunicazione, editoria e pr, ha contribuito a far nascere in me l'assoulta certezza di essere una donna emancipata, lontana dallo stereotipo stantio di donna dipendente da un uomo, con un lavoro banale e ossessionata dalla casa.

Ecco, questo era vero fino a 6 mesi fa.

Perchè l'acquisto della casa è stato un evento che ha modificato la percezione che ho di me.
Anni di lotte per l'emancipazione sono andati a farsi benedire alla vista di una piastrella della mia futura cucina decisamente troppo unta, alla vista di splendide piastrelle per il bagno color lavanda, alla cucina con il piano cottura con 5 fuochi.
Sono diventata una donnetta fissata con al casa, tra un po' pure di notte mi alzerò a pulire per poter tenatare di togliere il cemento che hanno lasciato i muratori.

Sono in preda al delirio, penso solo a cuscini, lenzuola, pentole, i nuovi ritrovati nel campo della pulizia di vetri e pavimenti.

Io che al sabato mattina rigorosamente mi dedicavo al riposo, alla colazione al bar, allo shopping compulsivo ora mi ritrovo dotata di scopa e paletta, in tuta scolorita e zoccoli di legno.

Domani mattina brandirò una cento gradi e combatterò l'unto delle piastrelle!
E sotto sotto non vedo l'ora.....dio mio, sono malata!

6 commenti:

  1. Non vedo la contraddizione sai? sei sempre tu una donna emancipata con una piccola ossessione per la casa e le pulizie a cento gradi che vanno perfettamente d'accordo con una donna forte che ama le cose belle e pulite. L'avessi io una cento gradi qui, pero' la farei usare alla ragazza che mi fa le pulizie ;) ciao!

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  2. domani la userò a tutto spiano...un'indemoniata pulitrice di tapparelle e piastrelle!

    Magari avessi la colf....un sogno! per fortuna che ho la mamma ossessionata dall'igiene, ogni tanto questa cosa è conveniente!!

    La cosa bella è che ero la prima a dire che non sarei impazzita per la casa, che non mi sarei tirata troppe paraonoie mentali...invece sabato scorso ci ho messo ben 20 minuti a scegliere il colore delle fughe delle piastrelle del bagno....e non ero ancora convinta!

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  3. ...Oltre a essere cuochine ahime siamo anche delle massaie.....baci stefy

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  4. beh se un giorno avrò una casa tutta mia e diventassi come te...mia madre sarebbe super felice!!!
    io sono una disordinata sporcacciona!!!:((pero poi mi riprendo eh!!

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  5. Non farmi pensare ai resti di cemento, lasciati dai muratori!!! Grrrrrrr

    Però bello dai, è una forma d'amore anche quella

    p.s carino il bagno lavanda...

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  6. per la cronaca ho passato sabato e domenica mattina abbracciata al vaporetto...nel disperato tentativo di tirare pulite le tapparelle......che schifo, facevano veramente schifo.
    Penso che in 15 anni che hanno abitato li i vecchi padroni, non le abbiano mai pulite...stasera ultimo round tapparelle!

    PS: PAGNOTTELLA, ho rinunciato al lavanda per amore del mio ragazzo..siamo arrivati ad un compromesso e il pavimento è bluette mentro il rivestimento bianco

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