martedì 29 giugno 2010
L'eterno precariato
Sono una precaria da due anni e mezzo, dal lontano novembre 2007, quando ho preso la mia inutile laurea in scienze dello spettacolo e della comunicazione multimediale: una laurea sudata, desiderata, voluta ma che adesso mi ha portata a questa condizione di precaria a vita.
Lavoro in questa agenzia da un anno e mezzo, mi sono sempre fatta il culo, svolgo il mio lavoro con passione e dedizione, so che questa è la mia strada anche se non mancano i momenti di scoramento come questo.
Oggi la mia capa mi ha chiesto se mi può fare il rinnovo di contratto a progetto, di due anni anzichè uno, visto che ora l'agenzia è diventata una srl e io devo passare dal contratto che ho con lei come libera professionista a quello di società. Così cade il principio dei tre rinnovi e ricomincia il valzer del conteggio dei contratti...due anni di contratto a progetto indica che lei mi può fare dei rinnovi di due anni in due anni, quindi mi può tenere così ancora per sei anni + l'anno e mezzo che è appena passato fanno sette anni e mezzo di cocopro.
Assurdo.
Ancora più assurda questa legge, se hai bisogno di me per sette anni e mezzo vuol dire che sono di più di una collaboratrice, ma praticamente una dipendente.
Sono giù di morale, che futuro mi posso creare? ho potuto comperare una casa sono con l'aiuto dei miei genitori e la banca ci ha dato il mutuo solo perchè il mio ragazzo è assunto a tempo indeterminato, ma sarà mai il mio momento?
La mia capa mi continua a ripetere che appena ci sarà la possibilità economica mi assumerà di sicuro, ma se accadrà tra 10 anni? Devo continuare a pagare io lo scotto di un costo troppo alto del lavoro?
Non so cosa fare, mi sono data fine 2011 per vedere dei cambiamenti qui...intanto mi guardo in giro, ma non c'è niente di niente.
Che tristezza!
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forza e coraggio..certo te lo sto a dire io, che come titolo del mio blog ho messo "diario di una precaria in erba"!!!!arrivera il nostro momento lo so..bacioni
RispondiEliminacerco di tenere duro, ma ogni tanto mi scoraggio e vedo tutto nero, senza futuro, senza tutele, senza nessun diritto.
RispondiEliminache fatica!
guarda, a me è capitata la stessa cosa. cocopro da un anno e mezzo, lo studio associato si scioglie e la ditta diventa srl. io vado dal mio capo e gli dico "'a bello! io, di fatto sono una dipendente e non una collaboratrice, ho tre figlie e un mutuo. mi sono appena lasciata con il babbo delle mie figlie e non posso più rinunciare agli assegni familiari (450 euro al mese che danno solo ai dipendenti!!!) per fare risparmiare lei, lasciando me nella precarietà". lui mi ha detto "ora non posso". io tornata a casa ho pianto tutte le mie lacrime, davvero questo mondo del lavoro non è dignitoso. mi sono detta, se devo rinunciare alle detrazioni, alla tredicesima, agli ANF, a ferie e permessi, tanto vale che vado a fare le pulizie, che se mi fanno un contratto regolare vado a guadagnare il doppio di ora. ma per fortuna lui ci ha ripensato. nel frattempo avevo ricevuto una proposta di tre mesi in banca, che a quel punto ho rifiutato. tieni duro e falle capire, se puoi, che DEVE darti la dignità di un contratto.
RispondiEliminadopo che ho scritto sul blog volevo andarle a parlare, ma la mia parte razionale è saltata fuori - per fortuna - e mi sono bloccata.
RispondiEliminaLe ho detto che ci dovevo pensare un attimo.
Sono andata a casa, mi sono sfogata con i miei, ero incacchiatissima, non mi uscivano neanche le lacrime dal nervoso.
Alla fine le farò un discorso molto semplice: ok per i due anni di contratto, ma bella mia mi devi dare un minimo di prospettiva alla fine di sti due anni. O meglio durante questi due anni voglio intravedere una prospettiva altrimenti levo le tende.
Per me una prospettiva non è solo l'assunzione ma anche la possibilità di fare la libera professionista, di mantenere qui il grosso della mia collaborazione e di infilare qualche altra consulenza qua e la, magari come free lance in qualche rivista. Magari.
Io so di essere brava, non prendetemi per presuntuosa, ma sono consapevole delle mie capacità, quindi rimango qui finchè questo contratto da precaria mi giova (non osa più dire nulla se sto a casa dopo l'ultima incazzatura in stile faina...) e imparo cose nuove.
Se anche questi presupposti vengono meno...ciao, mi rivendo al miglior offerente!
Stiamo vivendo i peggiori tempi di sempre. Un'intera generazione di giovani dai sogni interrotti. Io ho scritto i miei pensieri a riguardo in questo post:
RispondiEliminahttp://piccolevitalita.blogspot.com/2010/06/gli-spietati-e-una-cosa-grossa-uccidere.html
In bocca al lupo e non mollare.
Valente
@valente: grazie di essere passato di qui.
RispondiEliminaIo non mollo, non ho mai mollato nella mia vita e so che sto percorrendo la strada giusta per me.
Sono fortunata che ho alle spalle una famiglia, che mi ha dato la possibilità di costruirmi un futuro (ho appena comperato casa con il morus e ci hanno dato il mutuo solo perchè lui è assunto a tempo indeterminato, io sono solo una fonte di reddito non sicuro :( )...