venerdì 18 marzo 2011

150 d'Italia, convivenza e dimissioni

Marzo pazzerello per la sottoscritta, intenso di cambiamenti importanti, ma prima di addentrami nel tunnel "diomiosonoandataaconvivere e finalmente cambio lavoro", rianimo il mio poor little blog con una riflessione sulla giornata del 17 marzo.

I 150 anni d'Unità Italia, una data pressochè sconosciuta ai molti - tantissime persone manco sanno che l'Italia è nata nel 1861 - un argomento che viene trattato con superficilità, ahimè!, a scuola. Rimbembro poche ore di lezione al liceo sull'argomento, mi ricordo solo Garibaldi, la capitale a Torino, la spedizione dei Mille e l'apertura della questione meridionale (che non si è mai conclusa). Stop, ignoranaza profonda sulla materia unità e anche scarso interesse personale a ricere ulteriori informazioni.

Ho visto di striscio tutte le celebrazioni, ho apprezzato il discorso del buon Napisan - dentro di me speravo che desse un bel calcione nel sedere al Silvio e lo facesse ruzzolare giù dall'altare della Patria - i fischi a La Russa - non lo tollero, lo trovo di un'ignoranza cosmica, oltre che con una voce sgradevole e non ce l'ho fatta a reggere i documentari non stop di Rai storia.

Ho festeggiato partecipando al corteo del mio ameno paesello e mi sono stupita, nonostante la pioggia, di quante persone erano presenti, di quanti bimbi c'erano con i genitori e di come cantavano convinti l'inno ed erano orgogliosi di sbandierare il tricolore.
Mi sono emozionata all'alza bandiera e per un momento ho pensato che forse possiamo davvero cambiare sto cavolo di paese.

Ma il mio marzo è anche il mese dell'inzio della convivenza con il Morus: ce l'abbiamo fatta, abbiamo finalmente schiodato il culetto dalle rispettive case natie e siamo andati nel nostro nido d'amore.
- la prima settimana è stata massacrante, alle nove di sera mi sembrava di aver lavorato in miniera tutto il giorno, ero distrutta - anche il Morus - e ho vissuto con l'ansia di non riuscire a fare tutto
- la seconda settimana è andata meglio, ho cercato di ridurre la sindrome della casalinga disperata ad una vocina nella mia testa e mi sono rilassata
- la terza e la quarta....totalmente in discesa e mi sto godendo finalmente la mia casa:
finalmente ho un bagno tutto per me
una cucina super figa dove cucinare tutte le schifezze che voglio
un mega televisore per vedere tutte le cose più trash
un bel balcone dove metterò tante piante aromatiche e il gelsomino
un lettone morbidoso e comodissimo

Direi che stiamo ingranando, lentamente, ma ce la faremo!
Rimando ad un altro post gli aggiornamenti sul lavoro.

2 commenti:

  1. un pò ti invidio...convivenza o no, lasciare il tetto dei genitori per una vita autonoma e indipendente è una gran bel passo che spero un giorno di fare anch'io!

    per quanto riguarda i 150 anni, io non li ho festeggiati...a me l'Italia fa un pò pena! ma qui ci vorrebbe una trattazione lunga...e ai posteri l'ardua sentenza! ;)

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  2. @sospesa: guarda, io ero spaventata dal cambiamento. poi sono abitudinaria come un gatto e sono veramente insofferente ai cambiamenti. Ma devo dire che avere una propria casetta è davvero una figata!
    Faccio quello che voglio, anche i mestieri non mi pesano, sono sempre in giro, mi rilasso e ho finalmente uno spazio mio..fantastico!

    Per quanto riguarda l'Unità: io ho deciso all'ultimo minuto di partecipare al corteo, avevo bisogno di sentire il mio Paese, di vedere persone che ci credono ancora, nonostante la classe politica da schifio che ci ritroviamo. In fondo io amo l'Italia e vorrei per lei e anche per me un futuro diverso.

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