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Come ogni domenica sera ho trascorso la mia serata guardando
Report, l'illuminante programma condotto dalla gagliardissima
Milena Gabanelli.
Tema di questa puntata: Il futuro è il passato? indagine sul welfare italiano, in particolare sulle pensioni. Ovviamente si è parlato della precarietà dilagante in Italia, dell'incremento dei contratti a tempo determinato, a chiamata, a somministrazione, dei cocopro ecc ecc.
Io rientro nell'ultima categoria: sono una cocopro dal 2007, anno in cui mi sono laureata.
Il cocopro è una tappa obbligatoria per tutti i giovani laureati e non, prima c'è la trafila dello stage = schiavisimo poi si entra nei contratti a progetto e da li difficilmente ci si schioda.
Io sono stata relativamente fortunata, dato che sono stata
schiava solo per tre mesi, poi è scattato subito il progetto. Ora lavoro in un altro posto e sono cmq a progetto.
L'assunzione a tempo indeterminato? Penso un'utopia, soprattutto nel mio settore: quello della comunicazione aziendale.
Un settore dove si lavora un sacco, spesso senza orari, dove si spala tanta cacca per arrivare ad uno stipendio decente e dove c'è tantissima concorrenza. Un settore che da sempre non assume e che fa della precarità un modo per non fallire.
Io amo il mio lavoro, mi ci sono trovata quasi per caso ad occuparmi di rp e media relations, ma è decisamente il lavoro ad hoc per la sottoscritta. Quando mi sono laureata mi sono data un obiettivo a breve termine: se entro un anno non faccio nessuna esperienza significativa in quel che vorrei fare da grande - comunicazione, editoria, giornalista, promotrice culturale....raggio d'azione ampio, ma in settori dove non girano da secoli soldi - mollo e mi trovo un lavoro serio, sicuro e dignitoso, cmq.
Ho avuto la fortuna di fare un pochino di strada in uno degli ambiti che mi interessavano e adesso a distanza di due anni e mezzo
mi devo dare un altro obiettivo: entro i 30 anni devo essere o assunta o libera professionista...penso che questo traguardo sia difficile.
Ho già fatto un bel po' di colloqui con aziende che sembrava che mi dovessero prendere dall'oggi al domani e a distanza di un anno e mezzo sto ancora aspettando una telefonata, una mail, un cazzo di messaggio: il nulla.
La crisi non aiuta neanche la mia professione ma stasera voglio essere ottimista, mi voglio dare una goodnews in stile Gabanelli e anche in stile Obama:
yes, i can!