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Ho da sempre un rapporto conflittuale con Luglio, ebbene si, ho il coraggio di ammetterlo.
I miei ricordi più lontanti di questo mese risalgono intorno ai 4 anni cira, quando frequentavo il Bimbo Estate, la versione estiva della scuola materna, dove stavamo a mollo in piscinette tutto il pomeriggio e andavamo in gita alle Cornelle, con l'insalata di riso come pranzo e un buffo cappellino in testa.
Poi una volta approdata a scuola trascorrevo questo mese in vacanza con i miei nonni, nella ridente località Roncola San Bernardo, giocando al calcio balilla, andando sulle macchinine elettriche e mangiando gelati. Sono andata in montagna con i miei nonni dai 6 anni fino ai 16, poi non ce l'ho fatta più, perchè alla Roncola non è che ci fosse tutta sta movida.
Ma negli anni della prima adolescenza mi sono divertita un sacco: ci facevamo i gavettoni, andavamo in giro in bici, giocavamo a palla in mezzo alla strada, prendavamo il sole.
Alla Roncola ho vissuto le mie prime storie d'amore "bollenti", i primi giri di nascosto in motorino in due, le sigarette e le prime birrette. Attendere che i ragazzi ti notassero alle partite di calcio del campo sportivo, fare le fighette quando i ragazzi di Ponte o Almenno venivano su e ti portavano in giro.
Luglio in quegli anni era per me il mese della trasgressione e del divertimento, delle risate, del mangiare le schifezze e fumare sigarette senza aspirare.
Dai 16 anni ho iniziato a stare a casa, un po' perchè la compagnia montanara si è sfaldata - gente che lavorava, ragazzi che non venivano su più perchè i nonni non potevano - insomma l'ultimo anno è stato per me un supplizio e non ci sono più andata.
Per la prima volta nella mia vita ho fatto i conti con il caldo afossissimo della pianura padana, è stato uno shock!
Le mie estati liceali erano fatte da interminabili partite di scala quaranta e macchiavelli con le amiche, sigarette e tuffi al fiume. Sempre senza soldi, in giro in bici o in motorino a scrocco, oppure andavo in giro con il ragazzo dell'epoca con la macchina, dato che lui era GRANDE.
Luglio fatto di versioni di latino, compiti di matematica che avrei copiato puntualmente a settembre e tanti tanti romanzi.
Poi arriva l'università, il primo luglio da universitaria è stato caratterizzato dall'impatto con la sessione estiva degli esami: UN INCUBO. Mi ricordo ancora quando ho dato, per ultima della giornata, l'esame di storia contemporanea, alle 19 di sera in una Milano torrida. Negli anni successivi luglio è diventato il mese del lavoro al bar, degli ultimi esami da preparare, dei fugaci week end al mare.
Poi è arrivato il lavoro e luglio è diventato il mese più pesante dell'anno, inchiodata a questa scrivania, stravolta dall'anno di lavoro e dal caldo.
Luglio è il mio mese nero, fatto di notti insonni, milioni di lavori da chiudere, ferie da organizzare, grigliate e 5 compleanni in famiglia.
Ora non amo molto luglio, ma se penso che esattamente tra un mese sarà con le zampe nel mare...non vedo l'ora!
bellissimo... con luglio da bambina non avevo un rapporto conflittuale.... anzi avendo una mamma insegnante noi si faceva fugone dalla città e si andava al mare.... per università e lavoro mi rivedo pienamente in quello che hai raccontato
RispondiEliminaè un mese tragico, meno pesante da quando non sono più pendolare a milano ma il caldo mi sfianca.
RispondiEliminanonostante tutti i rimedi: polase, acqua a litri, mirtillo...